| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
Tre punti preziosi all'andata col cinismo: la strada nel ritorno deve essere la stessa.
Santo cinismo. Con il Qarabag all'andata sono stati tre punti preziosi ma sudati, guadagnati grazie alle due occasioni capitate nei primi venti minuti. Gli azeri
Gli azeri hanno dimostrato in questa competizione di soffrire molto in difesa, soprattutto per via della mancata organizzazione tattica. Lasciano molti spazi per i tiri da fuori, coprono con poca densità in area e pertanto subiscono tanto i traversoni, bassi e alti, e i calci piazzati. Emblema di tutto ciò il gol di Manolas a Baku, in cui Pellegrini ha avuto la libertà di caricare un cross teso di interno e il difensore greco di colpire a due metri dalla porta senza fare fuorigioco.
I nerazzurri però in fase offensiva mostrano un'altra faccia. Sono rapidi e sfrontati, amano le palle lunghe e gli scatti dei propri attaccanti, sfruttano gli errori difensivi di piazzamento (vedi il gol
nell'1-1 fuori casa contro l'Atletico) e di distrazione (vedi il gol nell'1-2 interno proprio con la Roma). Insomma, Di Francesco deve stare abbastanza attento, proprio perché vincere questa partita è fondamentale quanto mai, proprio perché con i tre punti rischia di passare come prima in un girone di ferro, ergo la possibilità di affrontare una squadra abbordabile ai quarti non è assolutamente un miraggio.
AGGRESSIONE
È noto che l'aggressione sia la qualità migliore e più interessante della Roma attuale. E quello che la Roma deve fare è proprio insistere su questo fondamento per schiacciare il Qarabag nella propria metà campo e per raccogliere un vantaggio sostanzioso per vincerla quanto prima. Le piccole bisogna annichilirle per non soffrire alla fine. Perché non catenaccio, dato che la qualità difensiva degli avversari è bassa? Non è la soluzione migliore per i giallorossi perché mancano i velocisti puri, e alla fine anche la punta d'area pura, dato che Dzeko non lo è. Per un traguardo raggiunto dalla Roma poche volte, basta poco.
Photo: UEFA, Rai