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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

La Finale: Francia-Croazia


Anche questa avventura mondiale giunge al termine. Un mese ricco di sorprese che ci ha tenuti incollati al televisore partita dopo partita e che ha consegnato ai posteri una finale che veramente in pochissimi avrebbero ipotizzato all'inizio della competizione, soprattutto a causa di clamorose eliminazioni ed assenze a questa fase finale.


Francia-Croazia è la finale tra la squadra probabilmente più forte e completa del Mondiale a livello di organico ed il collettivo più coeso e che più ha sorpreso per solidità e concretezza. Per il transalpini si tratta della seconda finale consecutiva di una competizione per nazionali, dopo quella dell'Europeo francese del 2016. Anche all'epoca la spedizione guidata da Deschamps arrivò alla partita più importante senza aver mai convinto appieno, giocando per lo più col freno a mano tirato ed accontentandosi dello sprazzo del singolo partita dopo partita. Questa fu una delle condizioni che permise al meno quotato Portogallo di poter arginare agevolmente l'offensiva francese. Proprio la disfatta dell'Europeo casalingo è stata la motivazione principale che ha spinto la giovane nazionale francese a giungere fino a questo punto del Mondiale: poche cose possono ricucire una ferita grave come la sconfitta in finale in una competizione per nazionali giocata in casa come la vittoria di una Coppa del Mondo. Questo a patto che non scenda in campo convinta di avere già il trofeo in tasca, poichè la conseguenza di questo atteggiamento è stata già vista proprio due anni fa. Essere favoriti sulla carta non sempre basta ed in questo caso tanti si aspettano una dimostrazione di forza sul campo.

 

In casa croata è una prima volta assoluta invece: la prima finale di una Coppa del Mondo dopo esservi stati vicinissimi nel 1998, con l'eliminazione in semifinale proprio per mano della Francia. Una sfida che sa di rivincita per una nazionale pronta a scendere in campo a dare tutto e a cogliere tutto ciò che di buono verrà dalla partita. Questa partita potrebbe essere inoltre l'occasione per congedare in modo degno una parte del gruppo ( quella composta dai vari Subasic, Corluka, Modric, Mandzukic ) che difficilmente prenderà parte alla prossima spedizione del 2022 in Qatar. Proprio il capitano avrà una motivazione in più per regalare una grandissima gioia a tutta la Croazia: in caso di vittoria potrebbe seriamente rientrare tra i candidati alla vittoria del Pallone d'Oro, premio che per la prima volta dopo tanti anni potrebbe essere assegnato ad una figura diversa dai soliti Messi e Ronaldo, con Modric e Griezmann pronti a far cambiare nome sull'albo doro per la prima volta dopo tanto tempo. 
La partita di domani potrebbe essere il giusto coronamento di un percorso straordinario, concreto sin dal primo giorno di competizione, affrontando ogni avversario con la giusta attenzione senza mai sottovalutarlo.


A livello tattico non dovrebbero cambiare molte cose rispetto alle sfide precedenti per la Francia, col solito 4-3-3 guidato dai soliti Griezmann e Mbappè, elementi di spicco in una rosa ricca di talento in ogni ruolo. Neanche dall'altro lato della barricata, quello croato, dovrebbero esserci grosse sorprese, con l'unico dubbio su Ivan Perisic, uscito malconcio dalla sfida con l'Inghilterra. Difficilmente però si dovrebbe derogare dal 4-2-3-1. Per il resto l'undici titolare sarà quello che è sceso in campo in tante partite durante questo torneo.

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