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Non c'è modo di fermarla

| Paolo Brescia |

Siamo alla fine di novembre, e anche se nell'aria lo si dice da agosto, ora è certificato dai risultati, dalla continuità, dalla "tragica" corsa inarrestabile: non ci sono avversarie per la Juve in A. E che il terreno, il vero scenario, in cui valutare questo organico magistrale fosse la Champions è cosa nota, quest'anno però la situazione assume i contorni di vera umiliazione sulle "sfidanti". 


La Juve, insomma, non la prendi.



I bianconeri salutano anche la Spal con l'ennesimo colpo di CR7 ma anche con l'acuto di Mandzukic e il corale gioco sempre molto concreto che sta determinando l'annata bianconera. Spingere in casa Juve equivale, in un modo o nell'altro, a segnare in poco tempo, a chiuderla poco più in la. E lo Stadium compie l'ennesima ovazione: la replica, ora, deve arrivare in Champions, dove può giungere una qualificazione che sarebbe meritata (non senza la macchia della gara con Mou) ma anche dovuta, viste le sfidanti.

Sotto, non regge il Napoli che, complice la sosta e un Chievo combattivo, pareggia al Bentegodi buttando tutta l'anima davanti senza però la precisione che dovrebbe caratterizzare chi vuole inseguire, chi vuole restare lì. Ci sono ora 8 punti e sono tanti per novembre, ci sono 8 macigni enormi da scalare che nemmeno lo scontro diretto possono farti riprendere, chè ad aspettarsi tre sconfitte della Juve si rischia la delusione (di grazia, chi sono tre squadre che possono oggi battere la Juve in Serie A).

C'è chi però questa sfida alla Juve vuole lanciarla e, non che Ancelotti non ci provi, per carità, quest'uomo, per alcuni inaspettatamente, per altri con tutte le ragioni del mondo, si chiama Luciano Spalletti, che sta plasmando l'Inter a sua immagine,frutto di un lavoro sui nuovi e sui vecchi per una integrazione tale da poter contare sempre sull'uomo giusto al momento giusto: una miscela che potrebbe rivelarsi veleno per le avversarie, ed ecco che stavolta a chiuderla col modestissimo, va detto, Frosinone, è il tandem Lautaro-Keita: entrambi, attenzione, se prendono fiducia hanno del potenziale tecnico-fisico notevolissimo: magari per il loro impiego totale bisognerà capire il lato tattico. Ma non interferiamo ora con Spalletti che è lanciato e pronto, dicono anche i bookmakers, a ridurre in polvere la "sua" Roma.

Si perchè, detto del pari non belligerante di Lazio e Milan, la Roma è davvero in crisi: di identità, di personalità, di carisma:  e ad oggi potrebbe davvero vincere con tutte e perdere con tutte una sindrome del caso-caos imbarazzante, che lascia davvero stupiti e apre delle riflessioni importanti: chi sta gestendo il gruppo, lo sta facendo con senno? Con senso? Con una costruzione ragionevole? Rispondere significa prendere una posizione contro, o con, ed è complicato in questa situazione amara. Parla allora il campo, Udine per esempio, dove con oltre 20 tiri verso lo specchio e un possesso palla superiore al 70% la squadra di EDF non segna, resta a secco, resta in un limbo di classifica e punteggio davvero allarmante.

Altri dati di giornata: stupendo Parma, sesto meritatamente, pari giusto nel Derby di Genova che da sempre uno spettacolo fuori dall'ordinario.

Dunque ora turno europeo importante perchè può determinare molte delle qualificazioni attese dalle positive, sin qui, esperienze italiane, e poi tuffo di nuovo in A con la sfida top della domenica sera e un sempre intrigante Fiorentina-Juve.

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