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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Il vuoto che aumenta

| Paolo Brescia |

C'è vita oltre la Juve? La juve-vittoria del Franchi certifica un dominio scritto e del quale riparlare ogni settimana assume, ormai, sempre meno significato e interesse. Che non significa non dare il giusto peso.



Continua a vincere, infatti, la Juve di Allegri e dunque a fare notizia non è più tanto il risultato, che come detto appare sempre già scritto, quanto invece le dinamiche: in gol infatti va Bentancur, con un colpo da biliardo che ha davvero impressionato: la forza delle cosiddette seconde linee è una delle armi della Juve, lo abbiamo detto più volte: tanto che diventa difficile capire, per alcuni giocatori, se si tratta di prima o seconda fascia: infatti, il classe 97, è orami inamovibile per Allegri, eppure sembrava potesse essere un subentrante, o comunque il primo dei cambi in gara. Ora è arivato anche il gol: il fatto è che questi uomini d'oro ci sono quando servono, per aprire gare così importanti in momenti importanti: un gol, quello bellissimo dell'uruguayo, che ha poi messo la gara in direzione Juve. Non era mai stata in discussione.

La Juve va a 40 e non la segue nessuno, con l'attesa che cresce per Atalanta-Napoli sfida verità sulla rinascita in stagione della Dea e sulle voglie anche europee degli Azzurri. Si blocca, subito sotto, l'Inter di Spalletti, che non va oltre il pari a Roma, dove a giocare in realtà è quasi solo la Roma, che però è ancora vittima di se stessa e delle sue perdite di conoscenza: una gara che l'Inter ha giocato col freno a mano tirato, complice la paura di perderla, che doveva regnare più in casa Roma ma che invece ha predominato, forse perché la Roma è davvero troppo distante per sperare, più nei nerazzurri. Paura che comunque non ha impedito alla classe nerazzurra di emergere in alcuni frangenti, con l'ennesimo guizzo di Icardi e il colpo di Keita, che si sta mangiando spazi da titolare. Non riesce a Spalletti la seconda vittoria a Roma da ex, ma riescono molto le polemiche post gara, tra il toscano che fatica ad ammettere un solare rigore negato alla Roma su Zaniolo (che è da citare come migliore in campo), Totti che alza la voce (è la prima volta per la Roma americana, e sembra sempre troppo tardi, viste le situazioni di questa stagione) e rifiuta il confronto-sky col suo ex Mister. Una storia irrisolta di rancori e rimpianti, alla fine chi ha lo scettro regale a Roma è Totti, non certo Spalletti, ma di fronte all'evidenza dei risultati ogni romano sa che il mister oggi all'Inter era il meglio da poter chiedere, e molti darebbero qualcosa per rivederlo in panchina: è l'eterno conflitto del romanista.

Discorsi duri, quindi, per i piazzamenti europei: ne approfitta il Milan, che esce vincitore dalla sfida col Parma e mette una bella pietra sulla classifica, dimostrando valore e valenza anche senza il Pipita. La Lazio si ferma ancora, a Verona, capendo come stare in campo solo dal 60' in poi, e ora Inzaghi deve approfondire come mai la sua squadra ha perso gli assi portanti della scorsa stagione. Ne ha trovato uno, però, davvero interessante, ed è Correa.

Infine, dietro, bene il Torino che si riporta in alto, ottima Samp, pareggi insipidi o poco influenti nelle altre sfide.

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