| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Lele Aglietti |
La voglia del Milan di rispondere alle critiche, l’entusiasmo di Bergamo e la sorpresa Lazio, che sembra non aver paura di volare: in tre con l’obiettivo comune di continuare a portare alta la bandiera italiana e di ripetere quanto di buono fatto finora nelle prime uscite Europee.
All’orizzonte della terza giornata di UEFA Europa League ci sono l’Aek di Atene, che farà visita al Milan e il Nizza di Mario Balotelli, che ospiterà la Lazio, mentre a Bergamo arrivano i ciprioti dell’Apollon.
AEK ATENE
La squadra greca è forse la diretta concorrente del Milan per il primo posto nel girone e l’errore più grande che la formazione di Montella possa commettere è quello di sottovalutare il match; la compagine greca è infatti una squadra che, fin da inizio stagione, ha dimostrato più volte di mollare difficilmente la presa. Tra partite rimontate e match ribaltati contro ogni pronostico il messaggio è chiaro: l’Aek difficilmente sotterra l’ascia di guerra. Tatticamente non è identificabile uno schema prestabilito poiché la formazione greca, da inizio stagione, ha spesso cambiato metodologia di gioco, sia per esigenza sia per far fronte ad alcuni infortuni importanti, quali Simoes o Chygrynskiy, sulla carta titolari della formazione nelle mani di Manuel Jimenez, storico terzino del Siviglia. La squadra, però, riesce a sfruttare al meglio i propri interpreti utilizzando due esterni offensivi con 4-2-3-1 o 4-3-3, alternanza possibile grazie al Capitano Petros Mantalos, in grado di ricoprire senza difficoltà sia il ruolo di mezz’ala che quello di trequartista.
È proprio Mantalos uno fra i più pericolosi della formazione greca, dotato di grande tecnica, capacità di liberarsi negli spazi e un tiro dalla distanza che può impensierire. Non è il solo, però, in proiezione offensiva, a poter dare dei grattacapi; è degno di nota infatti anche Lazaros Christodoulopulos, vecchia conoscenza del campionato italiano. L’esterno offensivo in forza nella formazione greca sta vivendo infatti un particolare momento di forma: spesso risolutivo per la squadra, sta mostrando di avere grande fiducia nel suo piede destro. Lazaros ha infatti trasformato in rete più di un calcio da fermo e si sta rivelando irrinunciabile per Jimenez. La squadra è molto abile nello sfruttare questo tipo di occasioni, oltretutto non è rinunciataria nei tiri dalla distanza: sicuramente saranno in grado di rendersi pericolosi in tal senso. Altra ex conoscenza della Serie A è Marko Livaja, attaccante che dopo un inizio di stagione a secco, si è sbloccato nell’ultima uscita europea con una doppietta.
Se la compagine greca mostra un grande potenziale offensivo, però, il Milan dovrà invece essere bravo a sfruttare alcune lacune della retroguardia ateniese, che in situazioni di pressione ha mostrato non poche incertezze.
Per essere chiari: tanta sostanza nel pacchetto offensivo… occhio però alla retroguardia.
APOLLON
Per l’Apollon una statistica molto interessante che fa da monito all’Atalanta: la squadra cipriota, finora cinque partite in First Division e due in Europa League, non ha subito ancora una sconfitta, ma soprattutto è sempre andata in gol. Allo stesso tempo però ha praticamente sempre incassato, tranne che in un 5-0 in campionato contro una delle ultime della classe.
Qui pochi dubbi dal punto di vista tattico, lo schema impiegato è il 4-3-3, nel quale sono in grado di rendersi particolarmente pericolosi due uomini del reparto avanzato: il primo è Adrian Sardinero, esterno del trio d’attacco cipriota che si è già reso protagonista di entrambi i precedenti match contro Lione ed Everton, mettendo a segno due gol decisivi. L’ala dell’Apollon ha infatti buona capacità di inserimento eludendo con facilità la linea dei difensori.
Ma il gioco dell’Apollon gira attorno ad un uomo del centrocampo, il numero 10 Alex da Silva. Il brasiliano, in rosa da tre anni, è in grado di creare gioco grazie al suo ottimo piede destro, dettando i tempi di inserimento degli esterni, facendo aprire abilmente gli spazi e trovando spiragli con facilità disarmante. Sono forse queste le armi principali del prossimo avversario dell’Atalanta, che se può poggiare le proprie certezze sul discreto reparto offensivo, deve invece fare i conti con l’insufficienza dal punto di vista difensivo; la retroguardia dell’Apollon ha infatti spesso mostrato insicurezze e lacune, che oltre al livello tattico affondano le loro radici soprattutto sul tasso tecnico. La squadra sembra soffrire molto gli attacchi dalla parte destra, grande vantaggio per l’Atalanta se il Papu è in forma. Ma soprattutto nel match di Bergamo la squadra cipriota dovrà fare a meno del proprio pilastro difensivo, finora sempre schierato, Valentin Roberge. Una retroguardia che fa acqua, senza il suo punto di riferimento, potrebbe rivelarsi il punto debole della squadra di Limisso.
NIZZA
Una straripante Lazio arriva invece all’Allianz Riviera, la casa del Nizza; la squadra del tecnico Lucien Favre, nonostante non riesca ancora a trovare un’identità in questa stagione, può contare sulle buone capacità dei singoli; Lo schema prediletto è un 4-3-3, che grazie alla duttilità di giocatori come Plea, Saint Maximin e Lees Melou riesce facilmente a trasformarsi in 4-4-2 o 4-2-3-1. Proprio Plea e Saint Maximin possono essere considerati titolari inamovibili della formazione nizzarda: il primo, in grado di spaziare su tutto l’attacco, sembra essere particolarmente ispirato dalla competizione europea, all’attivo infatti 4 gol nelle prime due partite del girone; l’altro, giovanissimo esterno classe ’97, è arrivato in questa stagione dal Monaco e sta trovando molto spazio. Riesce a giocare senza particolari problemi sia da esterno di centrocampo che da esterno d’attacco, interpretando la fase offensiva con grande carattere. A completare il pacchetto, neanche a dirlo, Mario Balotelli. Su di lui nulla da dire in più di quanto già si sappia, ma resta sempre il pericolo numero Uno: all’attivo 7 gol in 10 uscite stagionali. I gol di Super Mario non li scopriamo di certo oggi, esuberanza a parte, ma ora c’è forse un motivo in più per cui lottare e porta il nome Russia 2018.
È proprio grazie alle personalità appena elencate che la squadra è abile nei contropiedi, velocissima in campo aperto e caparbia nello sfruttare le occasioni che vengono a crearsi: attenzione a non farsi cogliere di sorpresa; allo stesso tempo i francesi sanno come rendersi pericolosi nella soluzione da corner. Nonostante i risultati finora ottenuti in stagione siano poco convincenti (da sottolineare anche la giovane età media della squadra francese), la squadra viaggia a punteggio pieno nel girone grazie ad un attacco oltremodo prolifico. La Lazio dovrà fare tesoro delle tante sicurezze acquisite durante l’ultimo periodo ed essere brava a farle prevalere su quelle che sono invece le tante incertezze della squadra francese.
Ora parola al campo. Nessuna partita è decisiva, ma tutte sono importanti per aggiungere un nuovo mattone al muro costruito finora. Il calcio italiano sembra voler finalmente ricominciare a far sentire la propria voce fuori dalla penisola, anche con alcuni interpreti a sorpresa.
E tra chi vuole ripartire e chi vuole stupire, c’è spazio anche per i sogni.