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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Brignola, un ragazzo del 99



Enrico Brignola è un ragazzo del ’99. Sì tranquilli, parliamo sempre di calcio e non dei poveri sventurati della classe 1899 che nel 1918 vennero mandati a rinsaldare le fila sul Piave, sul Grappa o sul Montello durante la Grande Guerra. Brignola è nato un secolo più tardi di quei giovani in grigioverde ed è un ragazzo con i piedi educati, attaccante o all’occorrenza esterno, dotato di velocità e dribbling.


Enrico è nato a Caserta ma la sua carriera calcistica si è consumata quasi completamente a Benevento dove ha percorso tutta la trafila delle giovanili fino alla chiamata della Roma che lo aveva notato nel doppio confronto del campionato allievi regionali in cui si era particolarmente distinto in fase realizzativa . Un solo anno in prestito negli allievi nazionali dei capitolini, qualche gara all’Olimpico ma da raccattapalle (quella in Champions contro il Barcellona con il gol da centrocampo di Florenzi ad esempio) e di nuovo a Benevento proprio nella stagione della promozione in serie A. A dirla tutta il responsabile del settore giovanile della Roma, Bruno Conti, aveva già un accordo da proporre all’agente di Enrico ma la sua sostituzione nell’organigramma capitolino fece saltare tutto.


Dunque ancora in giallorosso e nuovamente a Benevento, non a caso la città più romana di tutto il mezzogiorno visto che in epoca preunitaria apparteneva con tutto il suo territorio allo Stato Pontificio nonostante fosse invece completamente circondata dal territorio del Regno di Napoli. Una sola presenza nell’anno del Benevento in serie B culminata con la promozione, tramite playoff, nella massima serie.


L’avvio delle Streghe in serie A è disastroso, l’avvicendamento alla conduzione tecnica si rende necessario e con l’arrivo di De Zerbi in panchina per Brignola cambiano le cose e si spalancano le porte della prima squadra. Esordio stagionale nel dicembre del 2017 e che esordio! È la partita infatti del primo punto della storia dei sanniti, quella del gol del quasi omonimo portiere Brignoli che in quell’occasione ruba la scena a tutti ma proprio a tutti, compreso quel Milan che con il suo gol a tempo scaduto condanna all’onta dello storico pareggio.



Il 2018 lo vede presente in maniera più continua: un gol nella prima vittoria storica contro la Samp, un altro gol alla sua ex squadra nella più consolidata delle leggi non scritte del calcio per un rocambolesco 5-2 contro la Roma, una lussuosa prestazione contro l’Inter al Meazza in cui evidentemente respirava aria di derby. Già, perché Enrico, contratto con i sanniti in scadenza nel 2021,  è proprio un sostenitore del Milan e in cuor suo avrà sognato di indossare la casacca rossonera chissà quante volte. Ma è giusto sognare, è giusto farlo soprattutto a diciannove anni da compiere, del resto Enrico Brignola è solo un ragazzo del ’99.

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