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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Derby della Scala

| Francesco Zamboni |

Verona, conosciuta da tutta Italia come la città dell’amore, per due volte all’anno vive un match 

particolarmente caldo.


Il Derby di Verona ha storia ben più recente rispetto a quelli delle grandi città come Milano, Torino o  Roma.

Da una parte un piccolo quartiere, la passione di un pugno di tifosi e tanta, tanta militanza nelle 

serie inferiori; dall’altra la storia, i trofei, lo scudetto di Bagnoli, le vittorie e le coppe europee.



Fino alla metà degli anni 1990 l'ipotesi di una stracittadina veronese sembrava alquanto improbabile; 

l'Hellas Verona era infatti l'unica esponente calcistica cittadina a competere nel calcio professionistico e si era affermata stabilmente in Serie A tra gli anni 1970 e 1980, raggiungendo il 

suo massimo periodo di gloria dopo la vittoria dello scudetto nella stagione 1984-1985, considerata 

allora come una grande impresa.  Lo stesso anno il Paluani Chievo, squadra dell'omonima frazione 

veronese di 4.000 anime, otteneva la promozione in Serie C2, affacciandosi per la prima volta nella sua storia al calcio 
professionistico, ragione per la quale dovette cambiare il proprio nome in Associazione Calcio Chievo.


Il primo derby della Scala, nome che deriva dalla signoria Veronese 

che regnò per una manciata di 
secoli nella prima metà del secondo millennio, fu disputato nella serie cadetta la sera del 10  dicembre 1994 di fronte a 
30 000 spettatori, terminò 1-1, grazie alla rete di Fabrizio Fermanelli su  rigore per il Verona e al pareggio di Riccardo Gori dalla sponda clivense.
Nella stagione ’95-’96 l’Hellas riuscì ad imporsi in tutte e due le gare, portando nuovamente una squadra di Verona in Serie A. La sfida con più scarto in questo Derby fu nell’anno 98-99, quando gli scaligeri dell’Hellas riuscirono a trionfare con il largo risultato di 4-0. A fine stagione del 2000 il Verona riuscì a salvarsi in Serie A e il Chievo si piazzò in 3^posizione in Serie B ottenendo la prima storica qualificazione alla massima categoria.

Il primo storico derby in Serie A venne disputato il 18 Novembre 2001; sfida inusuale quella tra queste due compagini, con i clivensi in prima posizione nella loro prima stagione in Serie A e l’Hellas che si trovava a lottare per l’Europa.Fu una gara fantastica con una cornice di pubblico unica, con il tutto esaurito a quota 38mila spettatori, ma alla fine a vincere fu l’Hellas, grazie ad una rimonta straordinaria che fissò il risultato sul 3-2.


Negli anni successivi le sfide si ridussero, anche a causa della situazione finanziaria dell’Hellas, che si ritrovò ricatapultata in Serie C, e solo nel 2010 riuscì a tornare nel massimo campionato e a riportare il Derby della Scala lì dove compete per fascino e spettacolo.

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