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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Una settimana di Liga in 4 punti

Francesco Lalopa

Dal super-rinnovo di Cristiano Ronaldo alla partitissima tra Siviglia e Barcellona, dal ritorno del Villareal ai primi piccoli-grandi problemi di Prandelli col Valencia.

Per lui non sarà l'ultimo contratto...

Il rinnovo di Cristiano Ronaldo

Continua la campagna di rinnovi del Real Madrid di Florentino Perez. Dopo essersi assicurati le prestazioni per gli anni a venire di Bale, Modric, Kroos e Vazquez, il Presidentissimo dei "Blancos" riesce a strappare il rinnovo anche a Cristiano Ronaldo, spegnendo così le voci su eventuali trasferimenti all'estero a fine contratto.
Le cifre di questo accordo ? Mostruose: ben 23 milioni di euro l'anno. Segnale di come gli atleti stiano diventando sempre più centri di vero e proprio interesse economico, degli status symbol a cui aspirare e di cui imitare gesti, comportamenti e modo di vestire. Cristiano Ronaldo molto probabilmente è il più iconico tra i calciatori, assieme a Lionel Messi, attualmente in attività: dalla linea di scarpe alla capigliatura, dal modo di vestire all'esultanza dopo una rete, tutto ricorda il grande campione portoghese ed il rinnovo appena firmato, anche grazie al suo Super-Procuratore Jeorge Mendes, ne è la prova.

Lo spettacolo di Siviglia-Barcellona


Chiunque si sia fermato a guardare la sfida di domenica sera tra le squadre guidate rispettivamente da Jorge Sampaoli e Luis Enrique, si sarà reso conto che la partita che si stava giocando in quegli istanti, aveva poco a che vedere con una normale partita di pallone a cui si assiste solitamente: era lo scontro tra due sistemi filosofici, a tutti gli effetti. Da un lato la matrice "Bielsista" del calcio di Sampaoli, improntato sul pressing sin dalle primissime zone del campo, in modo anche feroce, per conquistare subito il pallone, dall'altro il sistema di derivazione "Guardioliana" ( consentitemi il neologismo ) che Enrique negli ultimi tre anni ha modificato, rendendolo più diretto, allontanandosi al "juego de posicion".
Per lunghi tratti dell'incontro l'ex CT del Cile è riuscito ad imbrigliare i "blaugrana", anche a causa dell'assenza di Iniesta, catalizzatore del gioco nella fascia centrale del campo, costringendo, come già era successo nella sfida di Champions League tra Barcellona e Manchester City, a spostare il gioco nelle zone esterne del campo, dove è più difficile gestire spazi e palla.
La sfida però l ha decisa Lionel Messi, che ha preso sotto braccio la sua squadra nel secondo tempo e l'ha trascinata alla vittoria, anche inaspettata detta di tutti, visto che un pareggio sarebbe stato un risultato più giusto, con una prestazione mostruosa.

Cesare, tutto okay ?


Probabilmente è anche un po' presto per parlare di crisi per la squadra di Prandelli, ma gli ultimi risultati non fanno morale e non giovano neanche alla classifica. Noi non abbiamo dubbi che l'ex allenatore della Fiorentina sia l'uomo giusto per risollevare le sorti di una squadra che punta molto più in alto, ma la spia di allarme si è già accesa. In programma ci sono due settimane di allenamenti che saranno solo d'aiuto per il mister e la squadra, per chè è col lavoro quotidiano che si esce dai periodi bui ed è questo il credo di Mr.Prandelli. Al ritorno una sfida già decisiva contro il Granada ultimo in classifica. Vincere per risollevare le sorti di questa stagione, vincere per tornare a credere in se stessi e in ciò che si fa, vincere perchè vincere aiuta sempre a vincere.

Il ritorno del submarino amarillo


Una delle sorprese ( ma neanche tanto ) di questa Liga è il Villareal di Escribà. L'erede di Marcelino, salito agli onori della cronaca dopo esser stato tra i papabili per la panchina dell'Inter, sta portando in vetta alla classifica una squadra composta da giovani interessantissimi e vecchie conoscenze del nostro campionato. L'impianto di gioco è rimasto pressochè lo stesso rispetto a quello del precedente allenatore: un 4-4-2 con le linee molto compatte, per evitare di dare spazi agli avversari in zona centrale. La difesa è guidata da Mateo Musacchio, sogno di mercato di mezza Europa. In mezzo al campo c'è la leadership del Soriano ( Bruno, quello spagnolo ), sempre pronto a tenere alta la squadra e a costruire gioco, sugli esterni, pronti a stringersi in un 4-2-3-1 abbiamo il Soriano italiano ( Roberto, autore di una bella rete contro il Betis ) e Samu Castillejo dietro l'attacco composto dalla coppia Bakambu e Nicola Sansone, che tanto sta facendo bene con la maglia vestita anche da Giuseppe Rossi. Fuori restano, vuoi per scelta tecnica, vuoi per infortunio, Roberto Soldado ed Alexandre Pato, che sta vivendo una seconda giovinezza dopo il periodo di crisi vissuto dopo il Milan.
Il Villareal resta una squadra da osservare con attenzione, perchè si sta rivelando, assieme al Siviglia di Sampaoli ( vedi sopra ), come una delle squadre più belle ed interessanti di questa stagione 2016/2017. 

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