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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Gennaro Gattuso, Ringhio

di Paolo Brescia

Parte oggi "Faccia da Mister". Primo appuntamento, non per caso o per sorteggio, con Gennaro Gattuso, tecnico del Pisa.

Ci sono tecnicismi che verranno fuori con altri allenatori, con altre storie. C'è un cuore grande, mascherato bene, ma nemmeno troppo, dietro Rino. Analizzeremo qui solo un episodio recente, ma è ben ampia la sitografia in merito.

"Alla base di tutto c'è la sincerità", ama ripetere Rino, che sottolinea spesso che "i calciatori non sono tutti uguali" e il mister lo deve far capire. "Il leader emerge da solo, dal gruppo, non va scelto dal mister".

E' solito ripetere che vuole giocare all'inglese, col pressing fino al 95' e una fase offensiva con 4-5 elementi avanti alla linea del pallone, ma non è un esempio di compattezza tattica o grandi idee di gioco. Ci piace perchè sa essere vero, vuole essere per quello che appare. Il "dietro le quinte" di Gattuso è esattamente lo stesso del Rino "in scena". Il "suo" Pisa vive un piccolo miracolo sportivo, infatti con la promozione in B sono iniziati i guai, che si manifestavano già in Lega Pro. Lui non molla, anzi. Sta portando i suoi a belle soddisfazioni, ma non c'è contratto che tenga, a lui la bocca non la si può cucire. I toscani vengono da una inaspettata sconfitta contro un Cesena derelitto, e lui a fine gara sbotta:
"Vedo del piattume. La società non incide su di me perché ci ho fatto il callo, sarei un ipocrita a dire che non faccio fatica ad avere un certo tipo di rapporto coi giocatori. La società non esiste, a volte io devo cambiare per non offendere e non colpire nell'orgoglio. Forse ho sbagliato a permettere che qualcuno pensi al Pisa come una cosa in secondo piano. Spero arrivi presto la società, a volte ho la sensazione di non essere seguito. Sto tenendo i toni bassi per non sbroccare, non sono me stesso.
E ancora, alla Gazzetta dello Sport: 
 Su tanti episodi, giornalieri e societari, qualcuno ci marcia. Io me ne sbatto degli alibi ma sicuramente, in tante componenti, c'è un atteggiamento che non mi piace. Se ci fosse stata una società avrei pensato anche un passo indietro ma siccome non c'è una società non posso farlo. Da persona onesta mi devo assumere delle responsabilità e devo dire queste cose. Sulla società c'è poco da dire: non c'è nessuno, mi manca solo di parlare con i lampioni, ma non mi rispondono".

Semplicemente, Ringhio. C'è bisogno di verità, nel pallone. 



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