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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Ti amo campionato


Era il '98 e Elio cantava "Ti amo campionato". Ti amiamo campionato perché ci imponi delle riflessioni, e se 6 turni sono pochissimi per determinarle con razionalità, sono riflessioni che per coerenza e chiarezza si stagliano agli occhi di chi guarda al nostro massimo trofeo.Risultati immagini per verona-lazio 0-3

I RIFLESSIONE


Se c'è una forza, in Serie A, si chiama Juventus: la bravura del team di Allegri sta tutta nel distruggere con folate gli avversari che non hanno dalla loro qualità immense, senza lasciarsi prendere da particolari smanie: era il derby della Mole ma a sentirlo così erano solo gli uomini del Miha, lui in primis; era il derby ma ad avvertirne pressione e portata erano i granata, e così è stato per tutto il match, dominato dalla miglior Juve della nuova stagione, finalmente in spolvero completo, complice- forse- l'assolo in superiorità numerica per oltre 75 minuti. Restano, però, le ennesime perle di Dybala, resta il gioco e la massiccia prova di forza bianconera. Che ora domina, a punteggio pieno. A ruota segue la riflessione sul Napoli, anch'esso con 18 lunghezze, frutto, al sabato pomeriggio, di un successo striminzito in quel di Ferrara, campo ostico, non luogo di passeggiate. Serve un Ghoulam in versione salvatore, la bella copia di un giocatore normale che trova la perla rara: ed ecco che arriva la vittoria, ma la solidità è altro.

II RIFLESSIONE



Le milanesi non sono corazzate: attenzione, ci sono e ci saranno anche loro, ma non è il momento per valutarle e farne considerazioni, sia dorate (Inter) che al sapor di tragedia (Milan): una per ora vince con notevole buona sorte, ma la dea bendata non è eterna ne frutto assoluto del caso (in qualche maniera deve essere messa in condizione di agire, insomma), l'altra perde (anche le staffe) perché ingabbiata con uno stile di gioco ancora acerbo, al di la dei valori in rosa, che come sempre non determinano, da soli, un risultato. Per entrambe è il periodo del rodaggio, chi con qualche punto in più, chi in meno, ma non candidiamo con fretta le due di Milano a piazzamenti, e di vertice e di bassofondo.

III RIFLESSIONE (MACRO)



Roma e Lazio sanno fare il loro mestiere: la Roma è precisa, cinica, ordinata, gode di un Dzeko superbo e di esterni fortissimi; ha un centrocampo solido e una porta ben difesa; d'altro canto la Lazio si coccola nelle braccia di Immobile, un bomber troppo forte per essere vero, giunto all'11 gol in stagione, un numero strabordante. Non solo Immobile, comunque, in una squadra che sta giocando anche senza 5 titolari. Insomma, una Lazio da temere, chissà, in chiave Champions.

Le sorprese in serie: la Samp (bella, bella, bella) e la Fiorentina (perchè se è vero che si distrae ha Chiesa, Sportiello e i giovanissimi di Pioli, che ci piacciono). Ora altro giro di Europa per tutte, poi ultimo affondo in campionato prima della meritata tregua.


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