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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Nainggolan ritrova Spalletti


Nainggolan sarà un nuovo giocatore dell'Inter, ritrovando Spalletti, l'allenatore che più lo ha forgiato. Come si inserirà l'ex Roma?

Radja Nainggolan è stato sul podio dei giocatori più importanti per la Roma negli ultimi anni. Le due stagioni più importanti le ha senza dubbio vissute sotto la guida di Spalletti. Il tecnico toscano arrivò a gennaio 2016 dopo l'orribile rendimento dei primi mesi di Garcia, conditi da un traballante quinto posto, un'eliminazione in Coppa Italia contro lo Spezia e una sfiorata in Champions ai gironi contro il BATE Borisov. Con il suo ritorno i giallorossi cambiarono faccia e riuscirono a raggiungere i preliminari di Champions senza fatica. I cambiamenti tattici decisivi (dovuti soprattutto al difficile ambientamento di Dzeko) furono il tridente con il falso 9 e l'avanzamento di Nainggolan da posizione di mezzala a punta di supporto, ad'incursore dietro l'attacco che non creava punti di riferimento (stesso pattern della prima esperienza a Roma). Nella seconda stagione ci furono tante difficoltà iniziali (memorabile l'imbarazzante eliminazione con il Porto ai preliminari di Champions) e Spalletti cambiò di nuovo, lasciando però il belga al centro del progetto. Optò per un 3-4-1-2, complici il riscatto di Dzeko e la svolta di Salah, posizionando Nainggolan dietro questa coppia che poi si rivelò particolarmente prolifica.


Ci fu la consacrazione di Nainggolan, che quasi non saltò una partita, fu indispensabile per quella Roma. Ma dopo il passaggio di Spalletti all'Inter e l'arrivo di Di Francesco a Roma, il belga tornò ad occupare la posizione di mezzala, diventando meno centrale nel progetto, forse complice anche un calo fisico. C'è stato un calo di rendimento senza dubbio, ma oggettivamente non è nemmeno stata una pessima stagione.



L'Inter ritrova quindi uno straordinario interprete di vari ruoli, ma conoscendo Spalletti e data questo discorso tattico, dovremmo vederlo agire dietro Icardi, per dare più offensività alla squadra. Il belga lavora benissimo con qualsiasi tipo di punta. L'abbiamo visto agire alla grande sia con il falso nove sia con Dzeko, attaccante che gioca in una posizione molto bassa (con Di Francesco ha agito spesso più da numero 10 che da numero 9), ma che quando si ritrova una punta di supporto è capace di giocare più vicino la porta. E in questo senso, ci sarà spazio per la crescita tattica di Icardi, oltre che dell'Inter stessa che finalmente trova un centrocampista di alto livello, così fisico e dominante. Per i nerazzurri questo è un grande acquisto.

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