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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana...

Pochi minuti alla fine

| rio_alve |


Alla fine “ne rimarrà soltanto uno”. Una delle frasi celebri del film Highlander, prodotto nel 1986, calza a pennello alla fase dei tornei di serie B e C: siamo alla stretta finale, in entrambe le categorie si sono chiuse le semifinali lasciando il palcoscenico alle finali.

In serie B il copione è stato rispettato ed in finale sono giunte Frosinone e Palermo in rigoroso ordine di classifica. I ciociari, nonostante il supporto dei 12.000 del Benito Stirpe hanno faticato non poco per avere la meglio su di un tenace Cittadella che, inchiodato sull’1-1, fino all’ultimo istante ha combattuto per ottenere il gol con cui avrebbe ribaltato il risultato. Per i veneti è il terzo tentativo di promozione fallito attraverso i playoff coronamento comunque di una stagione positiva impreziosita da un ottavo di finale di Coppa Italia contro la Lazio. Per i ciociari arriva invece la ghiotta occasione per tornare in serie A a tre anni di distanza dalla prima storica promozione. Lo scorso anno infatti, pur con i galloni da testa di serie (e il conseguente vantaggio di giocare ogni ritorno sempre in casa) i canarini vennero eliminati dal Carpi che poi lasciò strada al Benevento e alla sua incredibile favola. Questa volta il Frosinone troverà ad attenderlo il Palermo, squadra attrezzata per il salto di categoria, poco brillante durante la regular season ma capace di eliminare un coriaceo Venezia nella doppia semifinale di questi playoff. Dal canto loro i lagunari avevano fatto un sol boccone del Perugia nel primo turno ed erano pronti a giocare le proprie carte per arrivare alla finale. Nel doppio confronto l’esperienza del Palermo potrebbe essere risultata decisiva ed il risultato di 1-0 con cui i rosanero si sono imposti ha chiuso definitivamente ogni discorso.
A margine di questo playoff occorre però fare una riflessione. Il regolamento, valevole anche per il playout, prevede che la squadra meglio piazzata nella stagione regolare acceda, anche in caso di pareggio (o di parità di gol tra fatti e subiti in caso di doppio confronto), al turno successivo: in pratica chi è arrivato meglio in classifica durante l’anno ha due risultati su tre e questo ha generato una lunga serie di pareggi. Compreso il playout, sulle otto gare finora giocate di questi spareggi ben sei hanno avuto esito X inficiando inevitabilmente lo spettacolo. Vero è che chi è arrivato terzo o quarto in un torneo lungo e complicato come la serie B vada tutelato a dispetto dell’ottavo ad esempio ma è anche vero che lo spettacolo è la benzina che genera seguito ed interesse.
In serie C la semifinale tra le deluse ha premiato il Siena ma solo ai calci di rigore. I toscani, proprio insieme ai loro avversari del Catania, erano alla vigilia accreditati del successo nella regular season ma hanno poi dovuto fare i conti con Livorno e Lecce, nettamente vincitori dei rispettivi gironi. Sabato prossimo quindi, in gara secca sul neutro di Pescara, il Siena troverà in finale il sorprendente Cosenza passato grazie ad una autorete al 94° di Frascatore che ha mandato in visibilio gli oltre 17.000 spettatori del San Vito-Marulla, stadio intitolato al bomber calabrese, ribaltando così il risultato con cui il Sudtirol si era imposto all’andata. Siena – Cosenza, finale inattesa quanto meritata, sarà la partita di due squadre storiche che hanno vissuto le tenebre del fallimento e le giornate buie della serie D nella speranza di tornare lì dove erano state con merito per tanti anni.

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