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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Chiarezza sul caso Ronaldo


| rio_alve |

Il 10 luglio, il giorno del suo faraonico passaggio alla Juventus, nessuno avrebbe mai creduto che uno scandalo di proporzioni planetarie si sarebbe abbattuto meno di tre mesi più tardi su Cristiano Ronaldo. Del ragazzo di Madeira è stato già scritto praticamente di tutto: 33 anni, una carriera con un palmares sfavillante impreziosito da un Europeo con la propria nazionale e ben 5 Champions League, tre delle quali ottenute consecutivamente. Insomma il mondo del pallone ai propri piedi e tanta tanta voglia di stupire e vincere ancora.


Le cose però, come in quei film in cui i protagonisti si svegliano la mattina ed una sventura si scaglia su di loro, possono cambiare all’improvviso: Cristiano Ronaldo pochi giorni fa è stato coinvolto in uno scandalo per presunta violenza sessuale perpetrata nel giugno 2009 ai danni di Kathryn Mayorga, modella americana di 34 anni. La prima precisazione è doverosa: non si tratta né di un’inchiesta giudiziaria né di un vero e proprio processo. Sì tratta invece di un articolo di Der Spiegel, rivista settimanale tedesca nota per il suo stile investigativo, che rilancia l’episodio consumatosi tra la modella americana ed il noto calciatore portoghese. Secondo la ricostruzione messa in piedi dalla rivista tedesca i due, in un albergo di Las Vegas, hanno consumato un rapporto sessuale per il quale però la Mayorga non era consenziente. Il giorno successivo la modella ha provveduto a sporgere denuncia per violenza sessuale alla polizia locale senza tuttavia fare il nome di Ronaldo. I due, di lì a poco, avrebbero invece raggiunto un accordo economico per chiudere la vicenda: 375mila dollari con la certezza di evitare un fastidiosissimo scandalo. Certezza minata, e arriviamo al 2015, dal furto informatico messo in atto da cyber criminali violando alcune banche dati tra cui quello dello studio legale in cui era conservato l’accordo privato tra il calciatore e la modella, accordo finito così, qualche anno dopo, nella redazione di Der Spiegel. I colpi di scena a questo punto si susseguono: l’avvocato di Ronaldo, Peter S. Christiansen, nel ribadire il punto di vista per cui il rapporto sessuale fosse consensuale, sottolinea che i dati su cui si basano gli articoli di Der Spiegel (e successivamente Mirror e Daily Mail) siano frutto di sostanziose manipolazioni al punto di essere considerati tranquillamente delle fake news. Gli fa eco il Correio da Manha, quotidiano portoghese, che sostiene che all’epoca dei fatti sia stato proprio il Real Madrid a spingere il calciatore a firmare l’accordo privato con la Mayorga con l’intento di evitare lo scandalo che ora, quasi un decennio dopo, sta invece esplodendo. I Blancos, sentitisi tirati in ballo, hanno immediatamente replicato alle accuse del quotidiano portoghese minacciando querele e dichiarandosi assolutamente estranei ad ogni forma di diretto coinvolgimento.

E’ chiaro che la vicenda stia via via assumendo toni sempre più cupi e maturando intrecci sempre più contorti. Al momento ci limitiamo ad appuntare i dati che la cronaca ci fornisce discernendo all’interno di una selva di notizie gli unici aspetti che ci paiono oggettivi, come il fatto che i due si siano conosciuti e che sia stata a suo tempo depositata una denuncia per violenza sessuale. Ciò che al momento ci preme veramente è quello di evitare sentenze affrettate, soprattutto sentenze dettate da motivi di tifo o da tornaconto economico, da quelle pulsioni, ossia, quanto più lontane da ogni forma di giustizia.

Ciò che stiamo leggendo o ascoltando in Italia, riguardo la vicenda, è fondamentalmente errato. Un coro quasi unanime pro Ronaldo, una levata di scudi a difesa del giocatore portoghese, che, per cercare di essere credibile, ridimensiona di contro la figura della Mayorga. Ma attenzione, è sbagliatissimo anche il contrario. In uno stato di diritto, in un sistema Giusto, Cristiano Ronaldo è innocente fino a che una corte con lo condanni con una sentenza. Tifiamo per le nostre squadre allo stadio, in tv, alla radio ma lasciamolo fuori dalle inchieste giornalistiche e dalle aule di tribunale.

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