| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Francesco Lalopa |
E' una sfida al vertice quella che vederà contrapporsi Inter e Barcellona, in palio infatti ci sarà la leadership del girone B, con la possibilità di mettere una seria ipoteca sul primo posto. Cerchiamo quindi di capire che tipo di squadra si troverà di fronte l'Inter, desiderosa di replicare l'impresa della stagione 2010.
Capolista in Liga con 18 punti conquistati in 9 giornate, il Barcellona è reduce da una striscia di 1 vittoria, 1 sconfitta e ben 3 pareggi nelle ultime 5 partite. L'unica vittoria recente però, quella col Siviglia di sabato sera, porta con sè in dote la conquista del primato in campionato, proprio ai danni della squadra guidata da Machin. I catalani però sono una squadra diversa da quella vista nella passata stagione: nonostante un Ter-Stegen in grandissima forma, autore di parate sempre spettacolari e decisive, la fase difensiva sta mostrando più di qualche segno di debolezza ed infatti sono notevolmente aumentate le reti subite. Lo scorso anno dopo 9 giornate di campionato erano solamente 3 le reti subite dai blaugrana, mentre quest'anno la cifra è notevolmente salita, toccando le 11 reti subite, poco più di una ad incontro. Una media decisamente da abbassare se si vuole bissare la vittoria del titolo dell'anno passato.
Il Barcellona è una squadra decisamente a trazione anteriore e ciò si nota sin dalla linea difensiva: i due terzini sino ad ora maggiormente impiegati, Semedo e Alba, hanno grandissima libertà in fase offensiva, potendo proporsi con costanza. Nel centro del campo, oltre al "solito" Busquets, che comunque sembra essere poco in forma come visto nella sosta Nazionali, figurano Rakitic, tornato titolare dopo l'addio di Paulinho in estate, e Coutinho, chiamato invece a sostituire Iniesta. Entrambi però non fanno del sacrificio difensivo la loro miglior arma e ciò lascia molto spesso il solo "pivote" spagnolo contro gli avversari. Ovviamente a trazione offensiva è anche l'attacco, col tridente a cui difficilmente si può chiedere di sacrificarsi in fase difensiva. Proprio su questo tasto potrebbe battere la squadra di Spalletti per provare a scardinare la difesa blaugrana che già lo scorso anno in una trasferta italiana ha subito una delle sconfitte più brucianti della sua storia.
L'11 che verrà schierato da Valverde col 4-3-3 non dovrebbe avere grosse sorprese se non per le assenze, non di poco conto, di Umtiti, sostituito da Lenglet, e Lionel Messi, infortunatosi nella sfida di sabato sera col Siviglia. Si aprono così spiragli per vedere Coutinho, ex di serata, tornare a giocare più avanti, col francese Dembelè spostato alla destra di Suarez, chiamato invece a fornire una prova da leader contro l'ostica difesa nerazzurra guidata da uno Skriniar sempre più formato MVP. Di conseguenza potrebbe partire titolare Arthur, centrocampista arrivato in estate dal Gremio. Difficilmente vedrà il campo Malcom, scippato in estate alla Roma.
Il giocatore da tenere d'occhio della giornata sarà senz'altro Coutinho, arrivato in Europa proprio grazie all'Inter ma consacratosi tra i grandi col trasferimento al Liverpool. Da lui passerà gran parte della produzione offensiva del gioco degli spagnoli. Inoltre potrebbe tornare utilissima la sua capacità di poter colpire sia da lontano che su calcio piazzato. E chissà che non voglia far pentire la società nerazzurra della scelta compiuta tempo fa al tempo della sua cessione.