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Viaggio in Turchia

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La Rivoluzione del Txinguirri


La partenza di Neymar destinazione Parigi, il tonfo in Supercoppa e un mercato deludente avevano fatto iniziare male la stagione del Barcelona ma il lavoro di Valverde ha completamente sovvertito ogni pronostico: ora i catalani sono primi con ampio margine in Liga e hanno già conquistato la finale di Coppa.


La risalita del Barça passa soprattutto dalle mani del tecnico basco: il passaggio al 4-4-2 ha riportato al centro della squadra il genio di Messi, ora più vicino alla porta e in grado di rendere e far rendere al meglio i suoi compagni; lo testimoniano i sedici gol di Suarez e gli otto della sorpresa Paulinho. A beneficiare della partenza di Neymar però è stato soprattutto Jordi Alba che ha ritrovato la natura offensiva di inizio carriera e si è trasformato in una fonte di occasioni significativa per la squadra di  Valverde.


Grandi meriti a Valverde vanno riconosciuti anche nell'impostazione della difesa: il Barcelona è la seconda miglior difesa in Europa dopo il solito Atletico Madrid.


Protagonista principale di questa solidità è il centrale francese Samuel Umtiti; in costante crescita da quando è in Catalogna e attualmente uno dei migliori difensori centrali del panorama europeo. Il suo infortunio a inizio dicembre sembrava un duro colpo alle ambizioni dei Blaugrana ma a sorpresa Valverde ha rispolverato Thomas Vermaelen; il centrale belga, storicamente martoriato dagli infortuni e reduce da una stagione disastrosa con la maglia della Roma, ha trovato continuità e prestazioni, guidando la difesa per oltre dieci partite di fila attraverso due delle partite più difficili per il Barça: la trasferta contro la Real Sociedad e il Clàsico.




Il Barça delle sorprese comprende, oltre a Vermaelen, anche Paulinho: il brasiliano, arrivato nello scetticismo generale, si è preso in poco tempo un posto da titolare in campo e nel cuore dei tifosi. Oltre agli otto gol fin qui messi a segno, l'ex Tottenham e Corinthians ha aggiunto fisicità a un centrocampo storicamente molto tecnico ma poco muscolare, divenendo in poco tempo una pedina fondamentale per Valverde.



Altra sorpresa: è stato proprio Paulinho l'acquisto più impattante del mercato Blaugrana. Semedo non ha convinto fino in fondo e sembra essere scivolato al secondo posto nelle scelte di Valverde per la fascia destra. A rovinare l'impatto di Dembèlè è stata invece la sfortuna: il francese ha riportato un brutto infortunio a inizio stagione ed è tornato in campo solo a gennaio.


Se a inizio stagione la situazione sembrava fortemente compromessa, il lavoro di Valverde ha tirato fuori il meglio da tutti i giocatori dominando con merito le competizioni nazionali. Ora servirà dimostrare anche il valore a livello internazionale: dopo aver vinto in scioltezza il girone di Champions League, rifilando tra l'altro tre gol ai vicecampioni della Juventus, c'è il Chelsea di Conte da battere al ritorno dopo un buon risultato a Stamford Bridge. Il Chelsea ancora non colpito da Messi prima di ieri. Ma la squadra di Valverde sembra in grado di fare questo, di spezzare ogni tabù.

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