| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Massimiliano Strati |
Sono passate solamente 15 giornate eppure, in Serie A, la lotta per non retrocedere sembra già essere problema di 4 squadre di cui solamente una se ne salverà.
Le squadre a cui si fa riferimento sono Empoli, Pescara, Palermo e Crotone, ognuna delle quali dimostra di domenica in domenica lacune troppo troppo grandi per poter restare nella massima serie. Ad oggi a salvarsi sarebbe l’Empoli di Martusciello che, però, in 15 partite ha collezionato numeri horror dal punto di vista offensivo segnando solamente 7 reti (4 nella stessa partita) riuscendo, nonostante tutto, a fermare sullo 0-0 sia il Torino sia la Roma. Dalle urla di Martusciello al doppio choc di Palermo e Crotone, beccate all'ultimo da Babacar e Lapadula. Eppure, entrambe, stavano ben figurando. Sintesi della stagione.
Certo, la più in difficoltà sembra essere il Palermo, riuscito nell’”impresa” di perdere tutte le prime 7 partite interne e più in generale di perdere 13 delle 15 gare giocate segnando 11 reti (7 sono di Nestorovski) e vincendo solo una gara (1-0 sul campo dell’Atalanta) il 21 settembre, cambiando già 3 allenatori; il Pescara, invece, ha sempre espresso un buon gioco ma, a differenza delle dirette concorrenti, deve ancora vincere una partita sul campo dato che l’unica partita vinta è quella contro il Sassuolo (0-3 a tavolino) e, dovrebbe (ma questo è un difetto che accomuna tutte) essere più cinico sotto porta (solo 12 reti segnate) e cercare di subire meno reti (già 27 in totale).
L’ultima delle quattro è il Crotone che, senza dubbio ha pagato e, forse, sta ancora pagando un po’ di emozione per il debutto in Serie A ed inoltre ha dovuto per un paio di mesi affrontare il problema stadio dato che le prime gare interne le ha dovute giocare a Pescara. Ora, però, qualcosina anche grazie al supporto dei propri tifosi sembra cambiato, ma ciò che deve cambiare definitivamente è l’atteggiamento dei ragazzi di Nicola negli ultimi 15 minuti poiché nelle prime 15 gare sono tante, troppe per una squadra che punta a salvarsi, le reti subite (vedasi le gare con Inter (0-0 fino all’85’) e col Milan (2-1 subito all’86’).
A Gennaio prepariamoci al bivio. Chi più spende, e bene, può dire la sua, per tener vivo il sogno A.
Certo, la più in difficoltà sembra essere il Palermo, riuscito nell’”impresa” di perdere tutte le prime 7 partite interne e più in generale di perdere 13 delle 15 gare giocate segnando 11 reti (7 sono di Nestorovski) e vincendo solo una gara (1-0 sul campo dell’Atalanta) il 21 settembre, cambiando già 3 allenatori; il Pescara, invece, ha sempre espresso un buon gioco ma, a differenza delle dirette concorrenti, deve ancora vincere una partita sul campo dato che l’unica partita vinta è quella contro il Sassuolo (0-3 a tavolino) e, dovrebbe (ma questo è un difetto che accomuna tutte) essere più cinico sotto porta (solo 12 reti segnate) e cercare di subire meno reti (già 27 in totale).
L’ultima delle quattro è il Crotone che, senza dubbio ha pagato e, forse, sta ancora pagando un po’ di emozione per il debutto in Serie A ed inoltre ha dovuto per un paio di mesi affrontare il problema stadio dato che le prime gare interne le ha dovute giocare a Pescara. Ora, però, qualcosina anche grazie al supporto dei propri tifosi sembra cambiato, ma ciò che deve cambiare definitivamente è l’atteggiamento dei ragazzi di Nicola negli ultimi 15 minuti poiché nelle prime 15 gare sono tante, troppe per una squadra che punta a salvarsi, le reti subite (vedasi le gare con Inter (0-0 fino all’85’) e col Milan (2-1 subito all’86’).
A Gennaio prepariamoci al bivio. Chi più spende, e bene, può dire la sua, per tener vivo il sogno A.