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Viaggio in Turchia

|  Federico Sborchia  | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede

Storie di Derby: l'East End

| Francesco Zamboni |

Uno dei più grandi derby della storia del calcio inglese è quello tra West Ham United e Millwall. 




Le due società situate nell’East End di Londra diedero inizio alla loro grande rivalità grazie ad un famoso sciopero generale proclamato nel maggio 1926.  La grave crisi economica che fece seguito alla fine della prima guerra mondiale, mise in ginocchio l’intera Inghilterra; infatti dopo la chiusura della miniera di Daw Mill, i proprietari, nel tentativo di mantenere alti i profitti, peggiorarono sensibilmente le condizioni di lavoro, riducendo drasticamente la paga oraria e aumentando le ore dei turni, rendendo la vita degli oltre ottocentomila lavoratori insostenibile. Venne indetto il famoso sciopero generale che rese Londra una città paralizzata.  Una delle prime categorie ad aderire allo sciopero fu quella degli operai dell’industria navale, fra costoro c’erano gli addetti della “Iron Thamesworks”, creando gravi danni ai proprietari dei docks; gran parte degli addetti risiedevano nel quartiere West Ham, i quali erano soliti partecipare agli incontri casalinghi dell’omonima compagine di calcio. 

A poche miglia dai cantieri dell’Iron Theamesworks, nel Millwall Docks lavoravano i portuali dell’azienda J.T. Morton; nel lontano 1885 un gruppo di lavoratori dell’azienda aveva fondato la squadra di calcio del Millwall Rovers, scegliendo i classici colori bianco-blu cari agli scozzesi. 
Quei turbolenti giorni di maggio, i portuali del Morton, furono tra i pochissimi lavoratori ad non aderire allo sciopero, venendo accusati di boicottaggio, in particolare dai colleghi della Thamesworks. La tensione crebbe vertiginosamente e le strade furono teatro di tumulti creando una vera e propria guerriglia urbana che si protrasse per giorni. 
Dopo i gravi disordini del 1926, la rivalità si trasferì dalle strade dell’East End al terreno di gioco, e quello fra hammers e lions divenne uno dei derby più accesi di Londra. 
Nel corso della storia calcistica londinese, i derby non ebbero mai una cadenza costante, frequentando spesso le squadre due categorie differenti; minori per il Millwall, decisamente più nobili per il West Ham. 

In quegli anni, in Inghilterra imperversava il fenomeno hooligan. Il termine nasce nel primo novecento dalla “Hooley Gang”, banda giovanile di teppisti irlandesi appartenenti ala working class, che imperversava nell’East End. E, quelli del West Ham e del Millwall, si distinguevano ed erano i più temuti.  Da una parte i Bushwackers, dal nome delle truppe irregolari durante la II guerra mondiale,; dall’altra gli incontrollabili ultras del West Ham, riuniti sotto la sigla I.C.F. – Inter City Firm. All'interno del quadro di violenza che si veniva a creare in quegli anni, il risultato sportivo era secondari: d’altra parte se si è tifosi del West Ham, o oltremodo del Millwall, non ti aspetti grandi risultati. 

Sono passati quasi novant’anni da quel famoso sciopero generale che incendiò Londra. The people game continua rimanere il passatempo principale del popolo inglese, e il derby dell’East End continua ad infiammare gli animi dei londinesi.

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