| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Emanuele Onofri |
In estate il contestatissimo addio di Higuain, diventato il centravanti della Juventus, ha costretto De Laurentiis ad intervenire sul mercato in modo da colmare almeno in parte il vuoto lasciato dall’argentino e dai suoi 36 gol in campionato.
La scelta è ricaduta sull’attaccante polacco dell’Ajax Milik, che tanto aveva ben figurato durante i campionati Europei in Francia, continuando sulla falsa riga di quelle prestazioni in avvio di campionato: quattro reti in sette partite, reti che in almeno tre occasioni avevano determinato la vittoria dei partenopei. Una partenza veramente buona per un attaccante appena arrivato in Italia, che stava pian piano colmando il vuoto e placando la rabbia nel cuore dei napoletani. Durante la pausa per le nazionali però Milik si infortuna gravemente al ginocchio sinistro: rottura del legamento crociato anteriore e conseguenti sei mesi di stop.
Duro colpo per Sarri che aveva impostato il gioco del suo Napoli in funzione delle caratteristiche del suo bomber, ma dopo un breve periodo di appannamento la soluzione Mertens, schierato nel ruolo di prima punta, ha dato i dovuti frutti riportando in carreggiata il Napoli a suon di gol. A gennaio altra zampata sul mercato: preso il promettentissimo Pavoletti dal Genoa, arrivato leggermente acciaccato, che avrebbe rappresentato il sostituto di Milik una volta rientrato. L’attaccante livornese non si è però integrato nei precisissimi meccanismi tattici di Sarri e non ha sfruttato le poche occasioni avute, messo ancor di più in ombra dallo stellare Mertens degli ultimi tempi.
Ieri sera Milik è tornato per la prima volta in panchina ed in vista del tour de force che aspetterà il Napoli nel mese di febbraio, il rientro dell’intera rosa di attaccanti può solo che essere un fatto positivo. Si dovranno alternare infatti Milik, Pavoletti, Mertens, Insigne, Callejon e Giaccherini per tre posti: un reparto offensivo così qualitativo e vasto potrebbe fare la differenza sia nel testa a testa in campionato con la Roma alla rincorsa della Juventus, sia nell’attesissima sfida contro il Real Madrid in Champions League.
Sarà curioso vedere chi di questi sei si imporrà tra i titolarissimi di Sarri: Callejon sicuramente, appurate ormai le sue eccezionali doti di inserimento ed allo stesso tempo di difensore aggiunto quando non si ha il pallone; resterà comprensibilmente ai margini Giaccherini, nonostante la discreta prova di ieri sera impreziosita dal gol contro una difesa fisica come quella genoana. Il fattore chiave che determinerà con molta probabilità le scelte di Sarri sarà la condizione fisica di Milik: in un primo tempo sarà comprensibilmente preservato, preferendogli ancora Mertens, ma una volta rientrato in condizione il polacco, Mertens potrebbe spostarsi nel ruolo di ala sinistra del tridente, a discapito di un ottimo Insigne visto negli ultimi tempi, riportandoci così al ballottaggio che c’era tra i due ad inizio stagione.
Le scelte di Sarri dovranno dunque essere molto oculate, perchè questo mese potrebbe essere la chiave di volta per la stagione del Napoli.