| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Francesco Zamboni |
Grazie Claudio.
Grazie Claudio per averci fatto emozionare e gioire per un qualcosa che nessuno pensava potesse essere realizzabile. Grazie perché attraverso la tua persona e il tuo modo di allenare hai portato una città, seppur piccola, ad essere conosciuta in tutto il mondo. Grazie perché la tua capacità di saper trasmettere tranquillità a quei giocatori che stavano vivendo un sogno, ha permesso loro di non disintegrarsi contro niente e nessuno, se non in questo tragico avvio di stagione. Che tu però non ha reso tragico. Perché, seppure il tuo Leicester si trovi in 18esima posizione ad appena un punto dalla zona retrocessione, e abbia perso per un solo gol l’andata degli Ottavi di Finale di Champions League, tu hai sempre mantenuto la calma e ti sei sempre preso la responsabilità in prima persona dei tuoi errori, senza mai nasconderti dietro a niente.
Grazie perché hai fatto innamorare un mondo intero delle tue Foxes, della loro grinta, della loro tenacia e del loro calcio. Grazie perché hai consegnato al mondo calcistico dei giocatori che mai nessuno avrebbe scoperto. Dal capitano Morgan, passando per Kantè, ceduto quest’estate per 35 milioni di sterline, a Mahrez, che fino a qualche anno fa giocava in seconda divisione francese, e al tuo gioiello più puro, Vardy. Ecco, Vardy rappresenta forse la storia più bella che tu abbia mai scritto. Lo hai fatto diventare una macchina da gol, un calciatore insostituibile, che solo tu potevi plasmare. Lui che era partito dalla 5^serie inglese e per vivere faceva l’operaio, l’altro giorno giocava in Champions League.
Grazie perché, 9 mesi fa, ci hai dimostrato che una squadra se rimane tale per tutto il campionato, nonostante sia partita per evitare la retrocessione, può arrivare, come di solito accade solo nei videogiochi, lassù dove solo le super potenze della Premier League sono arrivate.
Grazie Claudio per la storia che hai scritto, che noi tifosi potremmo raccontare quando saremo vecchi e i nostri nipoti ci chiederanno chi era il Leicester di Ranieri.
Grazie Claudio.