| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Luca Gregorio |
Sei minuti per spegnere gli animi bollenti del Velodrome. 16 per zittirli e mettere le mani su Le Classique numero 91 della storia contro il Marsiglia. Il Psg da urlo, e da record, conquista la sua quarta vittoria di fila in casa dell'OM (battuto 12 volte nelle ultime 14 sfide) e allunga il suo momento d'oro, fatto di 14 partite senza perdere, con un bottino di 43 gol fatti e appena 5 subiti.
La lezione impartita al Barcellona ha dato una nuova dimensione a questo Paris. Vincente, ma soprattutto maturo, letale e fisicamente, al momento, straripante. Aldilà dell'inconsistenza del Marsiglia (che veniva comunque da 6 vittorie nelle ultime 7 in casa e aveva perso quest'anno solo col Monaco), la squadra di Emery ha fornito una prova di onnipotenza totale nei confronti della rivale storica, che l'anno prossimo vorrebbe perlomeno tornare a lottare per un posto in Champions. La distanza, però, è ancora abissale. Cavani continua a viaggiare a ritmi spaventosi (35 reti in 34 gare giocate), ma la cosa principale è che il Psg odierno non è più solo un insieme di solisti come a inizio anno, ma sta cominciando a suonare come una vera orchestra. Il direttore è sempre più il nostro Marco Verratti, anche se sarebbe ingiusto non dare il giusto peso a un maestoso T.Silva in difesa e alla crescita spaziale di Meunier e Rabiot. Se poi a Parigi torna a vibrare armonico anche lo strumento di Pastore (il migliore in campo a Marsiglia con un paio di perle fuori categoria), allora da qui a fine maggio ci sarà da divertirsi per davvero.
Il 2017 finora prorompente del Paris rischia di oscurare quello che stanno combinando Monaco e Nizza, che non mollano la presa. La squadra di Jardim ha inanellato a Guingamp il nono risultato utile di fila in Ligue 1 (7 vittorie e 2 pareggi), conservando così la vetta della classifica a +3 sul Psg e proprio sul Nizza, che tutti danno prossimo al crollo e invece continua a tenere botta. Nonostante problemi, infortuni e intoppi di percorso. Senza Balotelli squalificato e con Plea out per il resto della stagione dopo l'infortunio al ginocchio, Favre ha pescato il jolly Le Bihan, che negli ultimi 19 mesi aveva giocato la miseria di 3 partite per un totale di 137 minuti. Contro il Montpellier gli sono bastati 30 minuti per fare 2 gol al Montpellier, regalare agli aquilotti la terza vittoria nelle ultime 4 e restare nel terzetto di testa. Chapeau.
E all'orizzonte c'è un weekend che può essere interlocutorio con Dijon-Nizza e Psg-Nancy, ma anche pericoloso, soprattutto per il Monaco, che nel posticipo di domenica sera alle 21 (su Premium Sport 2 HD) affronta il Nantes, diventato ormai una mina vagante.