| Federico Sborchia | La Turchia è un paese magico, diviso su due continenti e toccato da altrettanti mari. In Turchia potete godervi il fascino immortale di Istanbul, potete sperimentare alcune meraviglie naturali come le terme di Pamukkale e i camini delle fate . Potete anche regalarvi una vacanza di mare ad Antalya o a Bodrum ma soprattutto potete osservare fino a che punto può giungere la decadenza di un uomo e soprattutto di un calciatore. La Turchia è un gigantesco calderone di culture, un crocevia storico come pochi altri e la Süper Lig ne è una degna espressione: un grandissimo mix di giocatori di ogni dove che qua confluiscono quando sentono vicina la fine. In questo viaggio vi accompagneremo di città in città e di squadra in squadra. Adana | Adana Demirspor Adana è ciò che resta della vecchia Antiochia di Cilicia, girando per Adana potete trovare il bellissimo castello armeno di Yılankale ma anche una notevole distesa di grattacieli. Tra le altre cose ad Adana ha sede
| Emanuele Onofri |
Negli ultimi anni la dirigenza Della Valle è stata criticata dai tifosi viola a causa dell’attività durante le finestre di mercato, considerata scarsa per una piazza come Firenze. Ma durante il mercato di gennaio la Fiorentina oltre ad essere riuscita a trattenere Kalinic a Firenze, nonostante le avances milionarie provenienti dalla Cina, ha messo a segno un grande colpo, l’acquisto di Riccardo Saponara, pensato dal d.g. Pantaleo Corvino e concluso nel giro di dieci giorni.
Il trequartista di Forlì avrà dunque una nuova possibilità di lasciare il segno in una squadra di livello, dopo due anni passati tra alti (pochi) e bassi (tanti) trascorsi all’Empoli e dopo l’esperienza negativa della Milano a tinte rossonere. L’acquisto di Saponara, prestito con obbligo di riscatto fissato a 9 milioni da pagare tra due anni, va a colmare la casella lasciata vuota da Mauro Zarate, ceduto al Watford di Mazzarri per 3 milioni. La Fiorentina con questa mossa aumenta la qualità della propria rosa, andando a sostituire un giocatore in fase calante della sua carriera con un talento che ancora deve esplodere definitivamente: pane per i denti di Paulo Sousa.
Il giocatore, oltre a soddisfare le qualità tecniche richieste dall’allenatore portoghese, sembra il profilo perfetto in grado di adattarsi al consolidato 3-4-2-1 dei viola andandosi a schierare a fianco del gioiellino Bernardeschi: uno destro, uno mancino, tanta qualità, tanta corsa e propensione al sacrificio per entrambe, fondamentali in un modulo così offensivo. Questo potrebbe permettere alla Fiorentina di spostare Borça Valero qualche metro più indietro ad impostare l’azione al fianco di uno tra Badelj o Vecino, solo questo fa capire quanto alto sia il tasso tecnico della mediana viola, diventata già dall’era Montella una squadra moderna in grado di dare fastidio a qualsiasi formazione, come dimostrano le vittorie interne contro Juventus e Roma ed il pareggio subito in extremis dal dischetto contro il Napoli.
Anche l’ampiezza della rosa rappresenta un punto a favore per i toscani: dovendo conquistarsi un posto per la qualificazione diretta in Europa, probabilmente in Europa League, considerando il valore delle altre concorrenti, e dovendo affrontare un impegnativo sedicesimo di finale dell’Europa League corrente, che vedrà i viola affrontare gli insidiosi tedeschi del Borussia Monchengladbach, il tecnico non dovrà più di tanto preoccuparsi del doppio impegno, considerata la qualità di tutti i giocatori. Qualunque formazione andrà a schierare avrà la certezza che la squadra rispecchierà la sua idea di gioco e la voglia di vincere.